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Menorragia

Cos’è

I disturbi legati al sanguinamento mestruale rappresentano un’evenienza frequente nella pratica clinica, costituendo una parte rilevante di tutte le emergenze ginecologiche. In particolare la menorragia – eccessivo sanguinamento mestruale – presenta considerevoli risvolti sulla salute della donna e può avere un impatto severo sul suo benessere fisico e psicologico, economico e sociale.
Diventa quindi prioritario eseguire un corretto approccio diagnostico, consigliare e rassicurare adeguatamente la paziente, proporre le possibili terapie farmacologiche informando circa gli insuccessi e le eventuali controindicazioni, illustrare le alternative di tipo chirurgico e non negare una terapia chirurgica “mirata” alle pazienti che rifiutano il trattamento medico.

Cause

Solitamente la menorragia è causata da uno squilibrio ormonale: l’organismo produce più estrogeni che progesterone, condizione questa che si verifica particolarmente nel periodo che precede la menopausa.
Ovviamente, esistono altre possibili cause per il sanguinamento eccessivo tipico della menorragia. Tra queste un’infezione, la presenza di miomi (fibromi, ovvero tumori benigni, dell’utero), problemi nella coagulazione, i tumori dell’utero o delle ovaie.

Terapia

Medica
Il trattamento farmacologico della menorragia è indicato in assenza di anomalie strutturali o istologiche dell’utero o in presenza di fibromi di diametro inferiore a 3 cm. Le terapie mediche finora utilizzate e studiate sono rappresentate sia da farmaci di tipo ormonale che non ormonale.

Spirale medicata

Si tratta di un dispositivo intrauterino a lento rilascio di levonorgestrel (LNG), costituito da un corpo a T in polietilene con un cilindro che circonda l’asta verticale contenente una miscela di polidimetilsilossano.
Gli eventi indesiderati associati all’utilizzo di questo dispositivo sono di due tipi: quelli correlati al progestinico come il gonfiore, l’aumento di peso, la tensione mammaria, l’acne e quelli associati al sistema intrauterino come dismenorrea, sanguinamenti irregolari, gravidanza ectopica ed espulsione del sistema stesso.

Courettage

Si tratta di un intervento chirurgico praticato in anestesia generale e consiste nell’asportazione tramite un elettro-bisturi di parte della parete uterina. Spesso questo intervento non risulta risolutivo e quindi da ripetersi.

Termoablazione
Le metodiche mini-invasive di ultimissima generazione non si attuano sotto visione diretta della cavità uterina e risultano tecnicamente più semplici.
L’ablazione endometriale può essere considerata quando:

  • il sanguinamento ha notevole impatto sulla qualità di vita;
  • la donna non desidera più gravidanze;
  • l’utero è normale o vi è la presenza di fibromi di piccole dimensioni (<3 cm).

In questo caso l’ablazione endometriale può essere offerta anche come prima scelta dopo aver discusso con la donna rischi e benefici e le altre opzioni terapeutiche

Isterectomia
Consiste nell’asportazione chirurgica dell’utero praticata per via addominale o vaginale. Trattandosi di un intervento invasivo, prevede diversi giorni di ospedalizzazione e la ripresa alle normali attività dopo 6-10 settimane.